Le piogge autunnali facilitano la crescita dei funghi, ingrediente prelibato della nostra tradizione culinaria, ma anche un alimento ricco di nutrienti da non sottovalutare.
I funghi possono essere consumati freschi, surgelati o essicati. Nel processo di essicazione i funghi mantengono tutte le proprietà del fungo fresco.
Nonostante il basso apporto calorico, sono ricchi di vitamine: vitamine del gruppo B, in particolare vitamina B3, che contribuisce al buon funzionamento del sistema nervoso e ad una corretta ossigenazione del sangue, e vitamina B2, necessaria sia per la produzione di globuli rossi che per il metabolismo di proteine, grassi e carboidrati. Non mancano le proteine ( lisina e triptofano) e minerali, tra cui dobbiamo ricordare il fosforo, il selenio, il rame e il potassio. Sono ricchi anche di betacarotene e acido folico. Da secoli, poi, i funghi sono considerati un toccasana per il sistema immunitario. È stato provato infatti che un loro consumo regolare favorisce l’aumento degli anticorpi.
Nel caso si desideri raccoglierli personalmente, è opportuno munirsi di coltellino e guanti e sottoporli al controllo di una della Asl del proprio territorio, in modo da evitare l’assunzione di una varietà non commestibile.
In Sardegna si trovano quattro principali ambienti naturali dove è possibile andare alla ricerca di questi frutti prelibati. Luoghi d’eccellenza per le specie più pregiate, come porcino e ovolo, sono costituiti dai boschi di latifoglie, rappresentati dalle numerose foreste di castagno, sughera, leccio e roverella. Non mancano però habitat di importanza minore ma non per questo meno rappresentativi, come le sabbie, la macchia e le foreste di conifere.